Il
SOSTEGNO A DISTANZA NON
FINISCE QUI
Al momento dell’adesione il sostenitore
riceve la documentazione iniziale sul bambino e sull’ambiente in cui
vive. Il bambino sostenuto ha cioè da subito un volto e un nome
preciso. In qualche modo, possiamo dire che avviene un incontro.
Se il bambino è il primo destinatario del nostro aiuto, il bambino
non è però un essere isolato. Vive in un contesto, in una famiglia,
in una comunità, in una città o in un villaggio, in un paese.
Conoscere meglio la realtà in cui il bambino vive significa
conoscere un po’ meglio anche lui, i problemi che lui e tanti altri
bambini e adulti che vivono la sua stessa situazione si trovano ad
affrontare. Conoscere i problemi dei paesi più poveri del mondo, di
cui spesso tanto si parla ma di cui in realtà si sa generalmente
assai poco, significa essergli più vicino. Per questo, insieme alle
notizie sul bambino, i nostri coordinatori inviano periodicamente
anche informazioni sul paese e sulle attività che vengono svolte
all’interno del progetto.
Le persone che sul posto si occupano di lui, si impegnano a far
pervenire due volte all’anno notizie che lo riguardano: una
letterina, un disegno, un aggiornamento sul suo andamento scolastico
o sulla sua situazione familiare. Gli scritti saranno spesso brevi e
semplici e i motivi possono essere diversi: la scrittura non fa
parte della cultura di tanti paesi, per i “nostri” bambini spesso
frequentare la scuola è molto faticoso, l’età anagrafica non sempre
coincide con la classe frequentata, molti bambini non sono in grado
di scrivere messaggi molto lunghi, perciò a volte vengono aiutati
nella scrittura delle lettere. Ma i nostri coordinatori ci
assicurano che per loro è già un grande sforzo – ma anche una grande
soddisfazione – poter inviare queste comunicazioni. Si chiede
comunque comprensione, perché non è sempre possibile essere
puntuali. Alcuni bambini o ragazzi non sanno – o non sanno ancora –
scrivere. In alcuni Paesi è difficile sviluppare le foto,
l’isolamento di certe zone o le difficoltà negli spostamenti creano
spesso problemi ai coordinatori nella raccolta della corrispondenza.
I piccoli ostacoli che possono determinare il ritardo sono davvero
di ogni tipo. Col passare del tempo, discretamente, quel bambino,
col suo volto e il suo nome, con i suoi problemi e i suoi progressi,
entra nella nostra casa, così come noi siamo entrati nella sua.
La decisione affettuosa di partecipare alla sua vita, ha reso
possibile un abbraccio senza confini. E c’è di più. Conoscere meglio
il bambino sostenuto, la realtà in cui vive e le persone che
attraverso AVSI si occupano di lui può diventare anche un’occasione
per conoscere meglio se stessi.
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