Tende 2007/2008 [ Home ]
Versione Spagnola
English Version

 

Chi Siamo
Avsi Italia
Tende
Sostegno a Distanza
Cooperazione Decentrata
Avvenimenti
Come aiutarci






freccina_avanti_verde.gif (450 byte)

Tende 2006 / 2007

 

TENDE 2007 / 2008

Come tutti gli anni, dal periodo natalizio, le Tende di AVSI tornano ad animare i cuori delle città, in Italia e all’estero. Una campagna di sensibilizzazione e raccolta fondi realizzata grazie al coinvolgimento della Rete Sostenitori di AVSI che vede impegnate più di 10.000 persone volontarie.
Ogni anno viene presentato un tema specifico, con uno slogan che vuole far riflettere sulla condizione dell’essere umano nel mondo, e che detta anche la scelta di progetti che hanno particolare necessità di essere sostenuti.

 L’iniziativa nacque alla fine degli Anni 80
sotto una “tenda” che un gruppo di volontari allestì all’uscita di un supermercato nella periferia di Milano, per raccogliere fondi a favore di amici trasferitisi a lavorare per AVSI nei paesi in via di sviluppo.

Ultimamente le Tende sono cresciute e le iniziative si sono moltiplicate e diffuse organizzando più di 500 eventi su tutto il territorio nazionale e anche in diverse città all’estero, come Londra, Vienna, New York, Washington, Toronto, Dublino e Tokyo.
Dallo scorso anno, le Tende vengono organizzate anche in molti paesi in via di sviluppo nei quali AVSI è presente e lavora, coinvolgendo cooperanti e collaboratori, affinché non siano semplici “operatori umanitari”

LA NUOVA CAMPAGNA: “Vicky, storie dell’altro mondo. In questo mondo”


Il titolo trae spunto da una lettera pubblicata su giornale Tracce della stessa Vicky, madre sieropositiva di tre figli che oggi vive a Kampala, in Uganda, grazie all’accoglienza del Meeting Point International, ong locale partner di AVSI.
Con poche, semplici parole Vicky è stata in grado di testimoniare il cambiamento avvertito grazie alla vicinanza di persone che l’hanno amata quando ne aveva più bisogno, che l’hanno osservata senza pregiudizi, che l’hanno spinta a trovare nuovi stimoli per affrontare le difficoltà nonostante la malattia. Lo sguardo che si è posato su di lei “aveva in sé i raggi della speranza”, scrive Vicky. E questo sguardo è stata la scintilla che le ha permesso di avere nuovamente fiducia in se stessa e negli altri. E ricominciare davvero. 

Stessa fiducia e stesse testimonianze di cambiamento germogliate negli animi delle persone accolte, curate o protette dalle opere che quest’anno la Campagna delle Tende ha scelto di sostenere in Uganda, Costa d’Avorio, Russia, Brasile.


Insieme a te,  vogliamo sostenere: 

- in UGANDA, il Meeting Point International
 
che si prende cura di donne e orfani a Kampala
Il Meeting Point International è una ong ugandese fondata nel 1992 per aiutare le persone affette da Hiv-Aids e i loro orfani che vivono negli slum di Kampala. E’ qui che abita la stessa Vicky, a cui è dedicata la Campagna Tende di quest’anno. Oltre a fornire cure mediche e trattamenti antiretrovirali, il Meeting Point offre sostegno psicologico agli ammalati e alle loro famiglie, concede prestiti ai più bisognosi per avviare piccole attività generatrici di reddito, porta avanti attività di sensibilizzazione sul problema dell’Aids. Con la Campagna delle Tende, AVSI vuole aiutare 150 ragazzi a terminare gli studi nella scuola secondaria; acquistare cibo e generi di prima necessità per donne e famiglie bisognose degli slum di Naguru e Acholi Quarter; provvedere alla fornitura di medicinali per proseguire le attività di assistenza ai malati di Aids.

- in COSTA D’AVORIO, l’Ospedale St. Camille
  che protegge mamme e bambini a Bouaké
L’ospedale St. Camille nasce nel 1998 a Bouaké, una delle città devastate dalla guerra civile che ha sconvolto negli ultimi anni la Costa d’Avorio. Nel 2006 oltre 30mila persone sono state accolte e curate grazie alle unità di medicina generale, oftalmologia, odontoiatria. Grande l’impegno dell’ospedale nella lotta contro l’Aids, con servizi di informazione e prevenzione, diagnosi e cure con i trattamenti anti-retrovirale.
In particolare, le Tende di quest’anno vogliono sostenere le attività di un Centro del St. Camille, nato proprio per proteggere donne e bambini malati di Aids, aiutandoli a sconfiggere l’isolamento e l’abbandono.

- in RUSSIA, la Casa Golubka
  che ospita ragazze madri a Novosibirsk
Nella città siberiana di Novosibirsk, AVSI gestisce la Casa Golubka (che significa Colomba) in collaborazione con l’ong russa Maksora. Una casa di accoglienza per ragazze madri in difficoltà, dove imparano a fare le mamme, e dove vengono accompagnate nella vita e nel mondo del lavoro, aiutandole anche a terminare gli studi.
Nel 1995 un missionario francescano, padre Guido, si rende conto dell’altissimo numero di giovani donne incinte che, sole e senza denaro, decidevano di abortire. Il frate compera una casa, accoglie le ragazze madri, ma si accorge che non basta dare loro un tetto. Così chiede sostegno all’AVSI.
Oggi Casa Golubka è una realtà con persone qualificate che, ogni giorno, si prendono cura delle giovani madri, protagoniste di un cambiamento visibile, quasi tangibile, perchè sinceramente accolte e amate.
Le Tende di quest’anno vogliono sostenere le attività socio educative e le spese di gestione di Casa Golubka.

 

- in BRASILE, l’Asilo Gilmara Iris
  che accoglie 120 bambini a Belo Horizonte

L’asilo Gilmara Iris è un’oasi di serenità per 120 bambini dell’insediamento di Conjunto Novo Tupi, situato nella periferia Nord della città brasiliana di Belo Horizonte, dove anche le mamme vengono accompagnate nella crescita dei propri figli. L’asilo, che prende il nome da una mamma morta per una banale infezione, è anche una scuola materna e fa parte delle nove Opere educative Luigi Giussani nate dalla passione e dalla carità di Rosetta Brambilla, da 30 anni in favela per sostenere le persone più fragili.
L’idea di creare la nuova “creche” è nata da un’intuizione di don Pigi Bernareggi, parroco della zona, ed è scaturita proprio da una presa di coscienza diretta dei bisogni della popolazione.
Con le Tende di quest’anno, AVSI vuole sostenere l’asilo Gilmara Iris che accoglie 120 bambini di età compresa tra i pochi mesi e i sei anni.
 

 

La lettera
Mi chiamo Vicky, ho 42 anni e vengo dalla regione orientale dell’Uganda. Voglio ringraziare voi e Dio per la vita preziosa che mi ha dato. Nel 1992, quando rimasi incinta del mio ultimo figlio, Brian, mio marito mi pose davanti alla scelta se rimanere sua moglie, rinunciando alla gravidanza,o separarmi da lui se volevo tenere il bambino. A quell’epoca avevo solo due figli,e decisi di portare avanti la gravidanza, cosa che segnò la fine della mia relazione con lui. Davvero non capivo perché lui fosse così crudele e intransigente. Poi nel 1997persi il lavoro a causa della malattia, e nello stesso tempo il mio bambino, Brian, manifestò sintomi di tubercolosi, ed ebbi i primi sospetti. L’anno seguente mi aggravai e nell’ospedale di Nsambiya fui visitata e sottoposta al test Hiv, che risultò positivo. Fu allora che ricordai e capii perché mio marito non aveva voluto la gravidanza di Brian: perché all’epoca anche lui era sieropositivo. 

La vita in casa con i miei tre bambini si fece difficile. I due ragazzi erano sani, ma non avevamo i soldi per la scuola; non avevamo da mangiare, né soldi per le medicine,e peggio di tutto non avevamo amore da nessuna parte del mondo. Non sapevo più se Dio esisteva davvero. Nel 2001, qualcuno mi ha indirizzato al MeetingPoint International, dove ho incontrato donne che facevo fatica a credere potessero vivere in quel modo pur essendo malate anche loro di Aids, tale era la gioiache portavano sul viso; ballavano ed erano liete, e io mi chiedevo come uno cheaveva questa malattia potesse cantare e ballare. Al Meeting Point vi accolgono conmusiche e canzoni di popoli differenti, africani, europei, indiani, ho persino trovato qualcuno della mia stessa tribù. Dopo lungo tempo ho cominciato a vedere una luce far capolino nel mio essere a pezzi, così ho preso a stare con loro. 

Una cosa importante, che non ho mai dimenticato, è il giorno in cui qualcuno mi ha guardato con uno sguardo che aveva in sé i raggi della speranza e dell’amore. In tutto questo tempo io ero costretta a letto, e tutti i miei amici, i parenti, persino i vicini guardavano con rifiuto e disprezzo me e i miei bambini. Con questo sguardo di amore e speranza che qualcuno mi ha rivolto, mi ha mostrato qualcosa che ha portato la vita nel mio spirito e nel mio corpo a pezzi. Mi ha detto: «Vicky! Tu hai un valore, e il tuo valore è più grande del peso della tua malattia e della morte». 

Nel 2002 iniziai a comprare farmaci per il mio bambino che stava per morire, dopo averlo tolto dalla scuola per il marchio di discriminazione con cui era bollato: lo avevano soprannominato “scheletro”. Nel 2003 cominciai a comprare farmaci anche per me. Allora pesavo 45 chili, oggi ne peso 75. Brian adesso è davvero sano e ha ripreso la scuola secondaria. Il mio ragazzo più grande è all’università, il secondo fa la quarta superiore. Dov’è il potere della morte? È nella perdita della speranza e nella mancanza d’amore. 

Ora sono volontaria al Meeting Point, e ogni volta che ricevo delle persone dico loro che il valore della vita è più grande di quello del virus che portano dentro di sé. Questa affermazione nutre la speranza di una persona che soffre e sta per morire, e la riporta alla vita. Tutti i miei risultati sono stati possibili perché mi sono rivestita di qualcosa oltre la morte, e in particolare d’amore. Grazie a tutte le persone che ci hanno educato anche se non li abbiamo visti in faccia; ma oggi nel nome di Giussani, Carrón è venuto fra noi che eravamo poveri e dimenticati: chi è più ricco di noi adesso? Siamo i più ricchi del mondo, perché qualcuno ha recato un sorriso almeno sul volto di una persona. 
  

 

 

 

AVSI Bergamo Tel. 342.00.91.314 - E-mail: avsi.bergamo@tiscali.it