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TENDE 2004 / 2005

Dal 1990 ogni anno viene organizzata da AVSI e CDO una campagna tematica di sensibilizzazione e raccolta fondi che coinvolge migliaia di volontari in centinaia di iniziative.

Le iniziative si svolgono nel periodo che va da Natale a Pasqua, per sostenere dei progetti di cooperazione allo sviluppo nei paesi più poveri del mondo e sensibilizzare l’opinione pubblica su alcuni temi di interesse sociale. Numerosissimi sono per tipologia gli eventi promossi là dove la gente e i giovani vivono, lavorano e studiano, in Italia come in alcune altre parti del mondo. Tutte queste iniziative si chiamano le "Tende".

 

I cinque progetti educativi delle Tende di AVSI

I progetti delle Tende
L’uomo educato e istruito è il cuore dello sviluppo. Non esiste sviluppo senza un’educazione alla carità. Un impegno concreto, sussidiario, capace di far crescere e dare nuovo slancio alle realtà già presenti sul territorio. E’ sempre più necessaria quindi un’educazione intesa come introduzione alla realtà, alla vita quotidiana: dall’educazione scolastica di base dei primi anni di vita a quella professionale lavorativa, necessaria per il futuro. I progetti delle Tende di quest’anno vogliono segnare una nuova meta: la carità come condizione per lo sviluppo. Partendo dal Mediterraneo, inteso come nuovo mare di dialogo tra i popoli e non solo come via di fuga per il mancato sviluppo dell’Africa e Medio Oriente. Cinque progetti a sostegno di opere educative e professionali. Cinque progetti che dal cuore dell’Africa arrivano al Mediterraneo.

1. Sud Sudan: ristrutturazione e sostegno Scuola primaria St. Kizito a Isohe
Dopo 20 anni di guerra e 2 milioni di morti, ora il Sudan sta affrontando il difficile e lento processo di pace con i suoi 4 milioni di sfollati. In Sud Sudan sono circa 1 milione i bambini in età scolare e si calcola che il 75% non abbia accesso all’istruzione scolastica.
Ma gli insegnanti preparati sono pochi e le lezioni si tengono prevalentemente sotto un albero e senza materiale didattico.
Con questo progetto delle Tende AVSI vuole ristrutturare e sostenere la scuola di St. Kizito, che già rappresenta un’opportunità per 1.500 bambini. Ma c’è molto da fare. Da opere di ristrutturazione e costruzione per ampliare le classi, ancora troppe in capanne con tetti di paglia, e i dormitori che ospitano gli alunni, perché le strutture sono solo dei semplici e precari fabbricati. La scuola ha bisogno anche di materiale didattico, corsi di formazione per gli insegnanti e sostegno economico per il pagamento della retta scolastica degli studenti, che permette loro di mangiare, dormire e frequentare le lezioni. Nonostante sia molto bassa, il 75% degli allievi non è in grado di sostenerla.

2. Rep. democratica del Congo: ristrutturazione e sostegno Scuola elementare Karambo nel Nord Kiwu
Ex Zaire, un paese lacerato da 2 guerre devastanti in meno di 10 anni, 3 milioni di morti e un accordo di pace ancora (giugno 2004) in precario equilibrio. La scuola Karambo sorge nella provincia del Nord Kiwu, al confine con Rwanda, Uganda e Burundi, la regione più tribolata del paese. Le immense ricchezze minerarie della zona, sono la causa di decine di conflitti d’interesse, spesso mascherati da scontri etnici. Anche se la guerra è già finita ufficialmente, gli spari non sono mai cessati e il numero delle vittime continua a crescere. Il Paese è in pezzi, le infrastrutture inesistenti. Le scuole sono, per la maggior parte, baracche di fango senza gli strumenti didattici basilari. Un bambino su 5 non arriva a compiere sei anni. La prima causa di morte è ancora la malaria. La malnutrizione miete più vittime delle pallottole. L’età media è di poco sopra i 40 anni. L’inflazione è al 520%. Il 32% dei bambini della zona non ha possibilità di accedere all’istruzione di base.
La scuola primaria di Karambo accoglie 340 bambini e 18 insegnanti. L’obiettivo di AVSI è quello di ristrutturare 14 classi, fornendo anche tutto l’arredamento necessario, come banchi, sedie e lavagne; il materiale didattico per tutti, dai registri e libri per gli insegnanti ai quaderni per gli alunni; e realizzare corsi di formazione e aggiornamento per 180 insegnanti della zona.

3. Giordania: sostegno e sviluppo Scuola Patriarcato Latino a Zarqa Nord

Zarqa Nord è una città di circa 1.500.000 abitanti situata a 30 km a nord ovest di Amman, la capitale della Giordania. Le condizioni di vita della maggioranza dei giordani sono di grande miseria, sebbene non sia questa l’immagine che il paese da’ nel mondo. La sola speranza per un futuro migliore è costituito da un buon livello d’istruzione, molto difficile da trovare nelle scuole pubbliche. Ma il costo di quelle private è del tutto sproporzionato rispetto agli stipendi dei pochi fortunati che lavorano, e per i tantissimi senza lavoro diventa quindi impossibile far studiare i figli.
La scuola del Patriarcato Latino opera in un contesto di povertà e di convivenza multietnica e multireligiosa e da sempre ospita immigrati provenienti dai paesi vicini: Siria, Israele, Palestina e ora anche molti dall’Iraq. Il grande agglomerato urbano è pertanto caratterizzato da intere famiglie in stato precario e non riconosciute dallo Stato.
Fondata negli anni ’50 da un missionario italiano, oggi la scuola è gestita dalle suore Dorotee e accoglie 700 studenti, dalla materna alle superiori. Oltre all’istruzione, la scuola offre ai ragazzi anche la merenda, il pranzo e la cena; in più dispone di un laboratorio tessile che permette alle ragazze di imparare un nuovo mestiere.
Sono già diversi anni che AVSI collabora al sostenimento scolastico di circa 300 bambini di questa scuola grazie al sostegno a distanza. Il progetto delle Tende di AVSI si prefigge come obiettivo la ristrutturazione dei locali della scuola e la completa fornitura di attrezzature e materiali didattici per allievi e insegnanti.

4. Egitto: sostegno Scuola Saint Charles Lwanga a Il Cairo
Crocevia di rapporti tra Africa e Mediterraneo: la periferia de Il Cairo ha accolto in questi ultimi anni decine di migliaia di profughi sudanesi che fuggono da una realtà di persecuzione e di guerra civile. Per questo motivo sono nate diverse opere di accoglienza che cercano di dare sostegno a famiglie sprovviste di tutto, dalla casa alla scuola per i propri figli, in attesa di avere il permesso di essere accolti definitivamente in altri paesi con lo status di profughi. Il problema è che il “passaggio” dall’Egitto può anche durare 10 anni, nei quali i bambini non hanno il diritto di frequentare la scuola pubblica egiziana. In questo contesto quindi di precarietà e di povertà è nata la scuola Saint Charles Lwanga. La scuola è stata fondata negli anni ’50 dai padri Comboniani con lo scopo di poter dare ai bambini più poveri della periferia de Il Cairo la possibilità di ricevere un’ educazione adeguata. Negli ultimi anni ha accolto quasi esclusivamente profughi sudanesi, sia cristiani che musulmani. Attualmente accoglie oltre 2.000 studenti, e recentemente, per fornire aiuto a profughi che abitano in altre zone, sono state aperte altre 4 succursali, per un totale di circa 2.500 studenti. La scuola copre dalle elementari alle superiori, con corsi anche di formazione professionale di informatica e artigianato.
L’obiettivo delle Tende è quello di ristrutturare tutti i locali e di fornire l’attrezzatura didattica necessaria, anche per i corsi professionali, sia per gli alunni, sia per gli insegnanti.

5. Palestina: formazione professionale per artigiani e piccole imprese di Betlemme
Un nuovo progetto in Terra Santa, dedicato alla formazione professionale necessaria per dare un nuovo sostegno alle attività già presenti sul territorio, ma anche per insegnare un nuovo lavoro a chi non ce l’ha. Da corsi professionali per opere di artigianato, principalmente coinvolte al lavoro manuale del legno come insegna l’antica tradizione di Betlemme, a quelli per dare vita a nuove piccole imprese capaci di dare nuovi impulsi e stimoli all’economia locale.
Il progetto delle Tende si pone infatti come obiettivo la realizzazione di corsi professionali di “arti e mestieri” a Betlemme, in collaborazione con l’Università Cattolica e con la Camera di Commercio della città. Un’iniziativa nata in risposta alla necessità quotidiana di gran parte della popolazione afflitta dalla precaria situazione economica e politica in cui versa l’intero paese, affinché, attraverso l’educazione al lavoro, si trovi insieme la strada dello sviluppo.
 

 

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