Dal
1990 ogni anno viene organizzata da AVSI e CDO una campagna tematica
di sensibilizzazione e raccolta fondi che coinvolge migliaia di
volontari in centinaia di iniziative.
Le iniziative si svolgono nel periodo che va da
Natale a Pasqua, per sostenere dei progetti di cooperazione allo
sviluppo nei paesi più poveri del mondo e sensibilizzare l’opinione
pubblica su alcuni temi di interesse sociale. Numerosissimi sono per
tipologia gli eventi promossi là dove la gente e i giovani vivono,
lavorano e studiano, in Italia come in alcune altre parti del mondo.
Tutte queste iniziative si chiamano le "Tende".
I cinque progetti educativi delle Tende
di AVSI
I progetti delle Tende
L’uomo educato e istruito è il cuore dello sviluppo. Non esiste sviluppo
senza un’educazione alla carità. Un impegno concreto, sussidiario,
capace di far crescere e dare nuovo slancio alle realtà già presenti sul
territorio. E’ sempre più necessaria quindi un’educazione intesa come
introduzione alla realtà, alla vita quotidiana: dall’educazione
scolastica di base dei primi anni di vita a quella professionale
lavorativa, necessaria per il futuro. I progetti delle Tende di quest’anno
vogliono segnare una nuova meta: la carità come condizione per lo
sviluppo. Partendo dal Mediterraneo, inteso come nuovo mare di dialogo
tra i popoli e non solo come via di fuga per il mancato sviluppo
dell’Africa e Medio Oriente. Cinque progetti a sostegno di opere
educative e professionali. Cinque progetti che dal cuore dell’Africa
arrivano al Mediterraneo.
1. Sud Sudan: ristrutturazione e sostegno
Scuola primaria St. Kizito a Isohe
Dopo 20 anni di guerra e 2 milioni di morti, ora il Sudan sta
affrontando il difficile e lento processo di pace con i suoi 4 milioni
di sfollati. In Sud Sudan sono circa 1 milione i bambini in età scolare
e si calcola che il 75% non abbia accesso all’istruzione scolastica.
Ma gli insegnanti preparati sono pochi e le lezioni si tengono
prevalentemente sotto un albero e senza materiale didattico.
Con questo progetto delle Tende AVSI vuole ristrutturare e sostenere la
scuola di St. Kizito, che già rappresenta un’opportunità per 1.500
bambini. Ma c’è molto da fare. Da opere di ristrutturazione e
costruzione per ampliare le classi, ancora troppe in capanne con tetti
di paglia, e i dormitori che ospitano gli alunni, perché le strutture
sono solo dei semplici e precari fabbricati. La scuola ha bisogno anche
di materiale didattico, corsi di formazione per gli insegnanti e
sostegno economico per il pagamento della retta scolastica degli
studenti, che permette loro di mangiare, dormire e frequentare le
lezioni. Nonostante sia molto bassa, il 75% degli allievi non è in grado
di sostenerla.
2. Rep. democratica del Congo: ristrutturazione
e sostegno Scuola elementare Karambo nel Nord Kiwu
Ex Zaire, un paese lacerato da 2 guerre devastanti in meno di 10 anni, 3
milioni di morti e un accordo di pace ancora (giugno 2004) in precario
equilibrio. La scuola Karambo sorge nella provincia del Nord Kiwu, al
confine con Rwanda, Uganda e Burundi, la regione più tribolata del
paese. Le immense ricchezze minerarie della zona, sono la causa di
decine di conflitti d’interesse, spesso mascherati da scontri etnici.
Anche se la guerra è già finita ufficialmente, gli spari non sono mai
cessati e il numero delle vittime continua a crescere. Il Paese è in
pezzi, le infrastrutture inesistenti. Le scuole sono, per la maggior
parte, baracche di fango senza gli strumenti didattici basilari. Un
bambino su 5 non arriva a compiere sei anni. La prima causa di morte è
ancora la malaria. La malnutrizione miete più vittime delle pallottole.
L’età media è di poco sopra i 40 anni. L’inflazione è al 520%. Il 32%
dei bambini della zona non ha possibilità di accedere all’istruzione di
base.
La scuola primaria di Karambo accoglie 340 bambini e 18 insegnanti.
L’obiettivo di AVSI è quello di ristrutturare 14 classi, fornendo anche
tutto l’arredamento necessario, come banchi, sedie e lavagne; il
materiale didattico per tutti, dai registri e libri per gli insegnanti
ai quaderni per gli alunni; e realizzare corsi di formazione e
aggiornamento per 180 insegnanti della zona.
3. Giordania: sostegno e sviluppo Scuola Patriarcato Latino a Zarqa
Nord
Zarqa Nord è una città di circa 1.500.000 abitanti situata a 30 km a
nord ovest di Amman, la capitale della Giordania. Le condizioni di vita
della maggioranza dei giordani sono di grande miseria, sebbene non sia
questa l’immagine che il paese da’ nel mondo. La sola speranza per un
futuro migliore è costituito da un buon livello d’istruzione, molto
difficile da trovare nelle scuole pubbliche. Ma il costo di quelle
private è del tutto sproporzionato rispetto agli stipendi dei pochi
fortunati che lavorano, e per i tantissimi senza lavoro diventa quindi
impossibile far studiare i figli.
La scuola del Patriarcato Latino opera in un contesto di povertà e di
convivenza multietnica e multireligiosa e da sempre ospita immigrati
provenienti dai paesi vicini: Siria, Israele, Palestina e ora anche
molti dall’Iraq. Il grande agglomerato urbano è pertanto caratterizzato
da intere famiglie in stato precario e non riconosciute dallo Stato.
Fondata negli anni ’50 da un missionario italiano, oggi la scuola è
gestita dalle suore Dorotee e accoglie 700 studenti, dalla materna alle
superiori. Oltre all’istruzione, la scuola offre ai ragazzi anche la
merenda, il pranzo e la cena; in più dispone di un laboratorio tessile
che permette alle ragazze di imparare un nuovo mestiere.
Sono già diversi anni che AVSI collabora al sostenimento scolastico di
circa 300 bambini di questa scuola grazie al sostegno a distanza. Il
progetto delle Tende di AVSI si prefigge come obiettivo la
ristrutturazione dei locali della scuola e la completa fornitura di
attrezzature e materiali didattici per allievi e insegnanti.
4. Egitto: sostegno Scuola Saint Charles Lwanga
a Il Cairo
Crocevia di rapporti tra Africa e Mediterraneo: la periferia de Il Cairo
ha accolto in questi ultimi anni decine di migliaia di profughi sudanesi
che fuggono da una realtà di persecuzione e di guerra civile. Per questo
motivo sono nate diverse opere di accoglienza che cercano di dare
sostegno a famiglie sprovviste di tutto, dalla casa alla scuola per i
propri figli, in attesa di avere il permesso di essere accolti
definitivamente in altri paesi con lo status di profughi. Il problema è
che il “passaggio” dall’Egitto può anche durare 10 anni, nei quali i
bambini non hanno il diritto di frequentare la scuola pubblica egiziana.
In questo contesto quindi di precarietà e di povertà è nata la scuola
Saint Charles Lwanga. La scuola è stata fondata negli anni ’50 dai padri
Comboniani con lo scopo di poter dare ai bambini più poveri della
periferia de Il Cairo la possibilità di ricevere un’ educazione
adeguata. Negli ultimi anni ha accolto quasi esclusivamente profughi
sudanesi, sia cristiani che musulmani. Attualmente accoglie oltre 2.000
studenti, e recentemente, per fornire aiuto a profughi che abitano in
altre zone, sono state aperte altre 4 succursali, per un totale di circa
2.500 studenti. La scuola copre dalle elementari alle superiori, con
corsi anche di formazione professionale di informatica e artigianato.
L’obiettivo delle Tende è quello di ristrutturare tutti i locali e di
fornire l’attrezzatura didattica necessaria, anche per i corsi
professionali, sia per gli alunni, sia per gli insegnanti.
5. Palestina: formazione professionale per
artigiani e piccole imprese di Betlemme
Un nuovo progetto in Terra Santa, dedicato alla formazione professionale
necessaria per dare un nuovo sostegno alle attività già presenti sul
territorio, ma anche per insegnare un nuovo lavoro a chi non ce l’ha. Da
corsi professionali per opere di artigianato, principalmente coinvolte
al lavoro manuale del legno come insegna l’antica tradizione di
Betlemme, a quelli per dare vita a nuove piccole imprese capaci di dare
nuovi impulsi e stimoli all’economia locale.
Il progetto delle Tende si pone infatti come obiettivo la realizzazione
di corsi professionali di “arti e mestieri” a Betlemme, in
collaborazione con l’Università Cattolica e con la Camera di Commercio
della città. Un’iniziativa nata in risposta alla necessità quotidiana di
gran parte della popolazione afflitta dalla precaria situazione
economica e politica in cui versa l’intero paese, affinché, attraverso
l’educazione al lavoro, si trovi insieme la strada dello sviluppo.
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