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Risposte alle domande più frequenti - FAQ

Cosa significa "sostegno a distanza"?

L'adozione a distanza è nata come forma di aiuto non generica, ma rivolta ad un bambino ben preciso, di cui il donatore riceve comunicazioni ed informazioni. Successivamente si è scelto di utilizzare il termine "sostegno a distanza" per evitare il possibile equivoco del termine "adozione", che potrebbe far presumere un qualche rapporto legale tra bambino e sostenitore, mentre il sostegno a distanza consiste unicamente in un impegno morale da parte del sostenitore verso il bambino, e per evitare confusione dato che molte associazioni che si occupano di sostegno a distanza si occupano anche di adozioni internazionali.
Inoltre si è voluto sottolineare il fatto che l'aiuto che viene dato non è una assistenza, una sorta di sussidio, ma è, appunto, un sostegno che ha come scopo lo sviluppo della persona, del bambino e della sua famiglia, e che quindi dovrebbe avere una durata limitata nel tempo, per superare il momento di difficoltà e ad aiutare il soggetto a camminare verso una propria autonomia.

Chi è AVSI nell'universo delle associazioni che si occupano di questo tipo di sostegno?

AVSI è stata tra le prime associazioni in Italia ad occuparsi di sostegno a distanza, dal 1993. Fa parte del Coordinamento La Gabbianella, che riunisce numerose associazioni del settore, e partecipa attivamente al Forum permamente per il sostegno a distanza, che intende far conoscere meglio la realtà del SAD e che a questo scopo ha finora promosso la Carta dei Principi e la Giornata nazionale del sostegno a distanza il 6 gennaio, con iniziative in tutta Italia, è recentemente ha presentato la Carta della Qualità, per approfondire la conoscenza delle modalità operative ed aiutare i donatori a scegliere con più consapevolezza a quale associazione affidarsi.

Quanti bambini sostiene a distanza AVSI, in quali paesi e quanti bambini avrebbero ancora bisogno di aiuto?

AVSI sostiene a oggi quasi 24.000 bambini in 33 paesi di Est Europa, Africa, America Latina e Medio Oriente. Il sostegno a distanza è molto spesso integrato in progetti con altri finanziatori, e questo permette una importante valorizzazione del contributo inviato dai singoli donatori. I bambini ancora bisognosi nel mondo, come purtroppo sappiamo, sono tantissimi.
AVSI individua le realtà su cui intervenire non attraverso studi a tavolino, ma sempre per incontri con persone, i nostri operatori presenti sul posto che si imbattono in situazioni di necessità, o persone locali che chiedono aiuto per la loro comunità.
Condizione indispensabile per poter avviare un progetto di sostegno a distanza è che vi siano persone adulte in grado di seguire i bambini, in un accompagnamento educativo che sempre deve accompagnare qualunque attività di aiuto. Il nostro metodo infatti si basa sul principio della centralità della persona: la persona umana non è ridotta al bisogno pur grandissimo in cui si trova a vivere, ma è guardata in tutta la sua dignità ed accompagnata in un percorso che la aiuti a prenderne coscienza e ad avere la possibilità di esprimere le proprie potenzialità.

Il contributo che viene versato per questi bambini a cosa è destinato?

Proprio perché non nascono a tavolino, i nostri progetti di sostegno a distanza hanno forme diverse, che dipendono dal contesto, dal paese in cui vengono realizzati, e dalla storia degli incontri che ci portano ad impegnarci in essi, e anche dalle persone che vi lavorano. In Africa il SAD serve prevalentemente per la scolarizzazione (tasse scolastiche, divise, libri, materiale didattico, scarpe - obbligatorie per andare a scuola ma possedute da pochi, specie in certe zone), e per aiuti di emergenza nei casi più gravi (visite mediche, medicinali, alimenti). Contemporaneamente, AVSI si impegna in progetti per la formazione degli insegnanti e degli operatori sociali, in modo che i bambini ricevano servizi di migliore qualità (spesso i bambini, pur iscritti a scuola, in realtà imparano ben poco, per le cattive condizioni delle scuole, l'elevato numero di bambini per classe - fino a 120! - e per la scarsa preparazione e motivazione degli insegnanti).
In America Latina il SAD permette ai bambini di frequentare un centro educativo, scuola materna prima e doposcuola poi. Si tratta di una possibilità importantissima per questi bambini che al centro ricevono cure igieniche e sanitarie, pasti, spesso anche abiti, e che altrimenti sarebbero destinati a passare le loro giornate sulle strade delle favelas, con le terribili conseguenze che si possono immaginare.
In Est Europa, dove purtroppo moltissimi bambini sono rinchiusi in orfanotrofi, in condizioni spesso al limite della disumanità, grazie al SAD possiamo realizzare attività educative e ricreative all'interno degli istituti e dare loro integrazioni alimentari, abiti adeguati, giocattoli. Allo stesso tempo, si realizzano progetti per ricercare le famiglie d'origine o per cercare famiglie di accoglienza in cui i bambini possano essere inseriti, e si fornisce a queste famiglie un accompagnamento formativo e se necessario un sostegno materiale.
In Medio Oriente, poi, l'intervento si rivolge principalmente alla scolarizzazione dei bambini più poveri.Infatti pur essendo le famiglie molto attente al tema dell'istruzione, le scuole pubbliche sono di scarsa qualità e le scuole private molto costose. Il SAD è una grande opportunità per far convivere insieme bambini di culture e religioni diverse, è un importante aiuto nell'oggi e la possibilità di costruire la pace di domani.

Cosa vuol dire per un bambino poter beneficiare di questo sostegno e quanto è importante che l'impegno venga mantenuto nel tempo?

Una collega tornata da poco da un viaggio su uno dei nostri progetti diceva: "quando le persone ci chiedono come viene usato il contributo del SAD, e noi rispondiamo che paghiamo le tasse scolastiche, la divisa, i libri, etc., e a volte sembra di fare poco. E invece per quei bambini è una cosa grandissima, è veramente l'unica possibilità che hanno, vivono in un posto dove non c'è assolutamente niente, niente di bello e niente da fare, andare a scuola è la loro unica opportunità per sperare in un futuro migliore. E infatti vedessi come la amano, la scuola, come sono felici di potervi andare!".
Anche se noi richiediamo un impegno minimo di solo un anno, per poter dare a tutti la possibilità di contribuire, naturalmente l'impegno nel tempo è fondamentale, sia per poter garantire al bambino un reale percorso di sviluppo, sia perché il sostenitore possa partecipare di un rapporto, con il bambino e con i nostri operatori, e perché seguendo l'andamento del progetto attraverso le comunicazioni periodiche possa vederlo crescere e ampliarsi.

Come viene spiegato ai bambini da dove arrivano i contributi che li aiutano a vivere meglio?

Anche questo dipende dal tipo di situazione in cui il bambino vive e in cui ci troviamo ad operare. Vi sono situazioni estreme in cui si ritiene necessario non far sapere al bambino che c'è una persona precisa che si occupa di lui, ma si parla genericamente di aiuto proveniente da amici italiani. Questo perché c'è il rischio di gelosie e invidie tra famiglie, abusi, richieste ulteriori (è capitato che estranei intercettassero comunicazioni destinate ai bambini e si facessero poi presente ai sostenitori chiedendo soldi o addirittura chiedendo ospitalità in Italia...). Quindi a volte si preferisce non presentare da subito il legame individuale, ma magari, se possibile, rimandarlo a più tardi, quando il rapporto di fiducia tra gli operatori e la famiglia potrà renderlo non più un problema ma una fonte di arricchimento. Perché non bisogna dimenticare che per il bambino e per la sua famiglia sapere che c'è qualcuno lontano che non li conosce ma che li aiuta è fonte di grandissima gratitudine. Sono tantissimi gli episodi che potremmo citare per raccontare come davvero per chi lo riceve il sostegno a distanza è ben più dell'aiuto materiale, solo un esempio: in Argentina, in un progetto iniziato di recente, alcuni bambini hanno ricevuto una letterina da parte del loro sostenitore, e allora anche tutti i bambini che non avevano ancora ricevuto lettere hanno voluto scrivere ai loro padrini per dire la loro contentezza per questi nuovi amici! Comunque la modalità in cui informare i bambini dell'esistenza dei sostenitori italiani viene decisa dagli operatori locali, sulla base della situazione. Le nostre operatrici a Novosibirsk, in Siberia, hanno preparato una mostra per spiegare ai bambini sostenuti cos'è il SAD, chi sono i sostenitori italiani e anche dov'è l'Italia, con tanto di carte geografiche, e com'è rispetto alla Russia: il SAD come occasione per una lezione di geografia sicuramente originale!

 

 

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